Stefano Tamborrino

Il sestetto ha una struttura insolita, caratterizzata dai mille di un compositore, Stefano Tamborrino. È uno dei pochi strumentisti ritmici italiani ad aver attraversato l'oceano con una band americana, e ad essersi esposto in un imprevedibile ruolo di compositore sulla lama del rasoio, in bilico tra una moltitudine di colori destinati a fondersi nel prodotto finale, libero da classificazioni di genere. L'ascoltatore è guidato attraverso echi che spaziano dal jazz alla musica contemporanea, dall'elettronica al folk, passando attraverso la musica da camera, dove la natura degli strumenti a corda ci trascina ineluttabilmente.

Il filo conduttore è costituito dall'attenzione al suono e dalla eccezionale capacità di uniformare il repertorio in nome di una grande coerenza sonora. Ciò consente ai musicisti di mischiare continuamente le carte in gioco, mantenendo un disegno comune, un sistema architettonico che non è soggetto al rigore di precetti o di limiti accademici di alcun tipo. Il ruolo oggi assunto dal jazz è quello di descrivere ciò che accade intorno a noi. Questo progetto è degno di attenzione proprio per la raffinatezza dei giovani talenti che lo compongono, in grado di filtrare come un setaccio l'era attuale, rendendoci rappresentativi e consapevoli del nostro territorio e del nostro decennio.