Quartetto Fancelli 

Il passaggio dalla musica per pochi (nobili) alla musica per tutti avviene intorno al 1650; è infatti in questo periodo che i teatri di tutta Italia vengono aperti al pubblico; un momento in cui la musica è diventata non è più 1% ma diventa 99%

Intorno al 1650, la musica visse una transizione: da (forma d’arte) per pochi nobili, divenne per tutti. In questo periodo vennero aperti al pubblico teatri attraverso tutta Italia. E da questo momento, la musica non venne più destinata all’1 per cento della popolazione, ma al 99 per cento.

Il Quartetto Fancelli nacque dall’affinità musicale di un gruppo di amici, che volevano promuovere il lavoro di Luciano Fancelli (1928/1953), e che cercano ancora di reinterpretare i diversi linguaggi musicali in senso moderno. 

Luciano Fancelli, fisarmonicista esperto e soprattutto raffinato musicista, fu tra i primi a valorizzare la fisarmonica non solo come strumento popolare, ma come mezzo per esprimere la complessità di una musica ricca, evoluta, ben strutturata che fosse, al tempo stesso, accessibile a tutti. 

Il Quartetto si è affermato a livello internazionale con il cosiddetto “Despues de Tango”, universamente considerata il giro di boa nella formulazione del “Tango Nuevo”. La loro grande passione per la ricerca musicale, insieme ad una sconfinata curiosità hanno spinto importanti compositori contemporanei, quali Porro, Tagliamacco (attuale direttore del Conservatorio di Genova Niccolò Paganini), Pivotto, Marcelli e altri, a comporre per il Quartetto Fancelli. 

La passione che ha portato il Quartetto a suonare in tutta Europa, ed a cimentarsi con i repertori più vari, spaziando dal Barocco al Tango Nuevo, ha ricevuto unanime apprezzamento da parte di pubblico e critica. 

Il Quartetto sta attualmente lavorando alla creazione di un lavoro che avrà grande impatto sulla discografia futura.